Vi proponiamo l’articolo del Prof Maurizio Carta in merito a questo progetto che potrebbe essere il rilancio di una zona per anni ostaggio di cantieri.
Questo mese il viaggio sulle onde gravitazionali della creatività ci porta nel futuro, un futuro possibile per rendere le nostre città più attrattive, dinamiche e, quindi, più vivibili.
L’orizzonte della Sicilia si è arricchito di tré nuove protagoniste: le Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina, le quali hanno cominciato a emettere le onde della loro esistenza.
Ma cosa sono? Innanzitutto non sono una mera innovazione amministrativa o un modo per ridurre i costi, ma sono soprattutto un nuovo tipo di propulsori dello sviluppo, piattaforme di innovazione, luoghi più dinamici ma anche più accoglienti, più sicuri e più sostenibili.
Abbiamo l’occasione di sperimentare una nuova generazione di città metropolitane che invertano il senso del declino regionale e che siano i motori potenti di quella Sicilia che non si arrende, che con creatività, forza, intuito e passione lotta, progetta e realizza un diverso futuro possibile e che abbiamo incontrato navigando sulle onde gravitazionali della creatività.
Con questo spirito è stata affrontata dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo, insieme alla Regione Siciliana e alle Ferrovie dello Stato, la sfida di “dare una forma” alle nuove funzioni delle tré città metropolitane, configurando alcuni spazi dismessi o degradati come luoghi simbolici della rinnovata funzione propulsiva dello sviluppo.
Ne è nato il Progetto Trinacrea, presentato a luglio dello scorso anno all’Expo di Milano.
Il progetto, fin dal nome “trina-crea”, intende trasmettere l’immagine di una Sicilia che riparte in maniera creativa dalle sue tré città metropolitane per riattivare il futuro, soprattutto dei giovani che dovranno tornare a considerare la Sicilia un luogo in cui investire i loro talenti, passioni e professionalità.
Il progetto prevede la realizzazione di tré progetti di rigenerazione di aree ferroviarie a Palermo, Catania e Messina capaci di proporsi come nuovo modello urbano per generare un “effetto città” più creativo, intelligente e resiliente, in grado di incidere in maniera positiva sullo sviluppo, generando un ambiente favorevole capace di offrire nuove opportunità di lavoro ai gio- vani invece che costringerli a una dolorosa emigrazione alla ricerca del loro futuro.
II progetto per Palermo, che ho avuto il piacere di coordinare con Tullio Giuffrè, Barbara Lino, Jessica Oliva e altri colleghi esperti, in particolare, si caratterizza per la realizzazione di un grande centro direzionale regionale e di innovazione sociale sulla trincea ferroviaria tra la ex stazione Lolli e la stazione Notarbartolo, la quale diventerà un nuovo e grande parco lineare. Un centro direzionale innovativo in cui trovino posto tutti gli uffici regionali in modo da aumentare la sinergia e l’efficienza, un luogo del governo trasparente caratterizzato da un nuovo rapporto più facile tra amministrazione pubblica e cittadinanza, aiutato anche dalle nuove tecnologie per l’intelligenza urbana. li progetto è contemporaneamente High Tech e High Touch, cioè è basato su una robusta componente tecnologica e digitale (con edifici intelligenti per un più facile accesso alle informazioni e sensori diffusi per il monitoraggio ambientale) ma anche empatico e attraente (con spazi pubblici attrattivi, luoghi per la socializzazione e mobilità slow).
Il centro conterrà molteplici funzioni. Sarà un generatore di energie rinnovabili con un riciclo totale di acqua, suolo, rifiuti. Sarà un attivatore di nuova residenza per accogliere i nuovi stili di vita sostenibili in un quartiere autosufficiente. Ma sarà anche un nodo importante della grande rete ecologica urbana e dell’anello verde che attraverserà Palermo come un grande parco circolare. Dal punto di vista urbanistico la sua sostenibilità sarà garantita da una cubatura produttiva e innovativa che produce nuova qualità urbana invece di consumare suolo, e da un sistema di mobilità intermodale (tram e metropolitana) connesso al resto della città, al porto e all’aeroporto che lo renderà facilmente accessibile.
A Palermo il progetto Lolli-Notarbartolo si propone, quindi, come un quartiere-par co caratterizzato da edilizia sostenibile, da produzione innovativa, da innovazione sociale, da mobilità sostenibile e da produzione di energia da fonti rinnovabili.
Il quartiere, oltre al centro direzionale di nuova generazione con una grande piazza che continua su un tetto-giardino con orti urbani, conterrà im “innovation center” per incubare idee e progetti dei giovani creativi e per alimentare e coltivare il talento della città.
Ci sarà un “social fablab” per accogliere imprese della creatività digitale o della manifattura innovativa, insieme a un polo museale della scienza e della tecnica nella ex stazione Lolli. Il tutto è raccordato in un nuovo ambiente urbano caratterizzato da un parco lineare di quasi due chilometri che ricopre la trincea ferroviaria, restituendo connessione e qualità al quartiere Malaspina, insieme a nuova residenza a bassa densità e attività commerciali di qualità. Vi starete domandando: ma è solo un’idea?
Si adesso è solo un’idea, che però ha già avuto importanti adesioni dai diversi soggetti istituzionali ed economici interessati, che ha nel nuovo piano regolatore della città una importante premessa.
Ma soprattutto è un pensiero progettuale che già ha cominciato ad emettere le sue onde gravitazionali del cambiamento.
E, come diceva Walt Disney, “se lo puoi pensare, lo puoi fare’. E a tutti noi spetta il compito di pensarlo collettivamente per rafforzarne la sua realizzabilità. II progetto Lolli-Notarbartolo si propone come un quartiere-parco caratterizzato da edilizia sostenibile, produzione innovativa, innovazione sociale, mobilità sostenibile e produzione di energia da fonti rinnovabili.
Ecco anche un video illustrato dall’autore all’Expo di Milano:
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=Tg3K8wiBl4k&w=560&h=315]
Fonte: I Love Sicilia
Intanto ringrazio i ragazzi di Mobilitapalermo per l’occasione datami, ero curioso di leggere il progetto di Maurizio Carta di cui avevo avuto qualche eco sulla stampa, ma non ero ancora riuscito ad analizzarlo da vicino.
Credo, e non sono nuovo a questa affermazione, che il vero futuro di Palermo passi attraverso questo progetto di trasformazione urbana, non conosco i progetti di Messina e di Catania, ma immagino siano stati elaborati con la
stessa filosofia.
Il polo Notarbartolo-Lolli costituisce davvero quell’occasione che la città di Palermo aspetta da decenni, direi che rappresenta quell’occasione di riscatto dopo lo sfacelo perpetrato da Ciancimino & company.
La location fa di questo luogo il nuovo centro della città, e solo dotando una città di servizi e di un cambiamento di visione radicale, si possono raggiungere i risultati sperati.
Ho già letto qualche commento sui social network, e devo dire, purtroppo, che sono davvero desolanti.
La gente continua ancora a dire ci vogliono i parcheggi, ci vogliono i parchi, non rendendosi conto che questo progetto va ben oltre questi singoli aspetti, punta davvero alla rigenerazione urbana che deve essere per forza seguita anche da quella economica, senza la quale nessun progetto potrà mai vedere la luce…
Questo parco, che spero un giorno davvero veda la luce, sarebbe collegabile facilmente con una serie di aree verdi che dal centro arrivano alla periferia, che colleghino il centro con il Parco della Favorita, che si relazionino con il centro storico.
Il polo intermodale Norabartolo dovrebbe diventare il cuore di tutto, ma in questo caso, parafrasando terminologia medica, direi dovrebbe diventare il cervello dell’operazione, aprendosi alla città, sia in funzione di servizi che in funzione di produttività.
L’essere direttamente collegato al porto, poco distante, l’essere direttamente attraversato dal passante con 2/3 fermate Lolli, Notarbartolo e Lazio… le linee dei Tram che già si attestano e le future che verranno e sopratutto spero la futura Mal, ci consentiranno anche di ripensare la mobilità urbana.
I dipendenti regionali non avranno più nessuna necessità di utilizzare il mezzo privato, così come del resto l’utenza di questi servizi amministrativi, quindi è proprio li la rivoluzione.
Per chi domanda spazi verdi e sportivi, credo ci siano tutte le condizioni per crearne del resto si parla di 25 ettari di città e quindi è solo una questione di progettualità, che deve avere comunque alla base una visione di insieme che solo lo staff di Maurizio può garantirci….
Neanche io conosco il progetto messo a punto per Catania, mentre per quanto riguarda Messina si tratta di quello che interesserà la Zona Falcata, una vasta e storica area a forma di falce (da cui Zancle, antico nome di Messina) che per anni è stata dimenticata e soggetta al degrado. Anche lì il progetto è molto bello. Hanno già cominciato a liberare l’area con la demolizione di qualche ecomostro.
Io preferisco il progetto che prevede la creazione di un grattacielo. https://palermo.mobilita.org/2009/05/30/progetto-notarbartolo-un-grattacielo-un-boulevard-e-gallerie-commerciali/
Devo dire che è un bel progetto e sarebbe ancor più bello vederlo realizzato. Unirebbe due parti di città che, al momento, sono ridicolmente separate. Le strade di raccordo che verrebbero costruite tra le due metà, alleggerirebbero non poco anche il traffico sull’asse Notarbartolo.
Voglio essere sincero….l’idea di fondo è Meravigliosa…. e altrettanto interessante è il plastico in questione, ma poi alla fine saranno le facciate (con i loro colori, le loro forme, e le eventuali decorazioni) che faranno la differenza…. io mio auguro che in questo sublime progetto possano essere coinvolti dei grandi architetti… e quando scrivo “grandi” non voglio dire famosi o ricchi, voglio dire degli architetti dotati di grande creatività e capaci di osare quello che altri architetti non hanno mai osato prima…. Non conosco personalmente questo prof Maurizio Carta ma mi piace perchè mi sembra molto ambizioso…. e da palermitano lo ringrazio per il lavoro svolto e mi auguro che possa coinvolgere in questo progetto altri architetti ugualmente ambiziosi…. Io sono certo che oggi l’architettura contemporanea potrebbe essere anche più fantasiosa di quella dei secoli passati…. malgrado spesso, vedendo le costruzioni moderne, venga il sospetto che la fantasia sia in forte fase calante…. ….purtroppo sembra predominare nell’architettura moderna una sorta di tristissimo ed eccessivo minimalismo….
Ad ogni modo: complimenti per il progetto e speriamo che un giorno possa essere realizzato nel migliore dei modi…
ma che dici facciate… oggi realizzano tutto in vetro ed acciaio… aggiornati
Precisamente.
Da Montreal a Shanghai e da Berlino a Città Del Capo sempre e ripetutamente vetro freddo su freddo acciaio.
E’ soprattutto ingegneria e molti la scambiano e chiamano ancora architettura.
….condivido al 100%….
è solo una questione di gusti. a palermo, dove non ci sono, costruzioni in vetro e acciaio rappresenterebbero una novità. ma nel mondo di queste robe se ne vedono da molti decenni, e sinceramente mi hanno stufato. dicono che il legno sia uno dei materiali del futuro.
abbatterei mezza città e la ricostruirei tutta più compatta intorno alle stazioni della ferrovia.
punteruolorosso, sono d’accordo. Il mondo si è ormai riempito di città che, se una volta eranodiverse le une dalle altre, oggi tendono invece a presentarsi come parecchio simili, senza che vi siano, dal punto di vista architettonico, incisive caratterizzazioni peculiari, tranne che, talvolta, per qualche vuoto richiamo, stucchevole e manieristico, alla propria storia e al proprio patrimonio architettonico tradizionale.
Da qualche decennio sono in atto un appiattimento e un’omologazione su scala planetaria. Finora l’Italia, per fortuna, non è stata quasi per nulla interessata da questo fenomeno che va nella direzione dell’uniformità generale, immagino soprattutto per mancanza di fondi. Comunque di brutture e di aree urbane inutilizzate nel “Belpaese” ne abbiamo parecchie. Bisogna pur far qualcosa ma, a mio avviso, tenendo sempre conto di quelle che sono le specificità del posto, frutto del Genius loci.
Ciao Athon… .è verissimo quello che hai scritto… ormai, tranne poche eccezioni, in campo architettonico c’è una sorta di triste globalizzazione stilistica…. …..l’unica cosa che mi fa ben sperare è che spesso, quando in un settore artistico si tocca il fondo, poi spunta il Genio che sente il bisogno di andare al di là della mediocrità… …infatti la storia ci insegna che certe volte i grandi scrittori (e anche alcuni grandi pittori) vennero fuori in contesti culturali mediocri… …in alcuni casi è proprio la mediocrità “ambientale” che spinge alcuni individui ad uscire fuori da se stessi il meglio…. …..e a mio avviso il MEGLIO per un artista (scrittore, scultore, architetto che sia) è il suo contributo in termini di creatività e di ORIGINALITA’…. …..chissà….. magari speriamo che (per il bene di Palermo) sia proprio questo Prof Carta ad essere un di questi artisti che hanno una marcia in più…. …che dire di più…. per il bene di Palermo incrociamo le dita….
…..quello che hai scritto me lo auguro anche io…e speriamo che la ricostruzione possa avvenire con edifici che siano funzionali e belli allo stesso tempo….l’occhio vuole la sua parte…. ….l’idea del legno è interessante… così come altrettanto interessante sarebbe sperimentare materiali nuovi….
carta sarebbe un buon sindaco.
redasse anche un bel progetto sulla costa.
qualcuno dovrà scommetterci, e non sono in tanti a voler sborsare. mi accontenterei di un parco ciclo-pedonale, senza nuove costruzioni e strade. comunque speriamo.
se ci devono essere nuove costruzioni, se ne abbattano di altre nelle zone periferiche della città. dobbiamo aggiungere densità, ed evitare la dispersione che aumenta il traffico. un esempio di dispersione sono i quartieri satellite e i centri commerciali. io per esempio abbatterei lo zen 2, borgo nuovo e altri orrori sparsi in periferia. e sposterei gli abitanti in case a sviluppo verticale, con meno consumo di suolo e maggiore densità di servizi.
Anche a me piacerebbe vedere il Prof. Carta all’opera, in qualità di sindaco di Palermo.
Sì, parecchie brutture, frutto per lo più del “sacco”, andrebbero abbattute. L’operazione sarebbe terribilmente complicata, eppure servirebbe più di quanto non si possa immaginare. Infatti Palermo ha tuttora un conto in sospeso col suo recente passato. Dopo il trauma dei bombordamenti del ’43 che devastarono la “Palermo felicissima” dei decenni precedenti, la città ha poi subito anche il trauma inferto dalle operazioni scellerate Ciancimino & co. Da allora è partito un vertiginoso declino urbano e sociale. È come se Palermo, oggi, avesse bisogno di guarire da tutto ciò per ritrovare pienamente se stessa. Questo non potrà avvenire senza che si passi anche da una poderosa rigenerazione urbana.
la rigenerazione urbana va guidata dall’alto, con finanziamenti e progetti, e dal basso con proposte, idee e partecipazione. dialogo ma anche mano ferma contro chi non vuol cambiare niente. avviso a chi vorrebbe votare per i grillini: questi la metro non ve la fanno.
Ciao Punteruolorosso… anche io penso che probabilmente questo Prof Carta potrebbe essere un buon sindaco…. e in quanto a via Messina Marine (e a tutta la costa in generale) condivido anche il tuo punto di vista…. e penso che con il sindaco GIUSTO potrebbero avvenire in pochi anni molte cose buone lungo la costa….e anche in altre parti della città….
Sinceramente il progetto non mi convince, perché non è la soluzione ideale in grado di conciliare tutti i problemi.
Il centro direzionale sarebbe ideale a Notarbartolo sotto forma di Grattacielo. Sopra la ferrovia invece realizzerei una bella strada, con parcheggi multipiano sparsi, piste ciclabili ed aree verdi.
Ovviamente includendo la chiusura della trincea Notarbartolo.
Certo, tra questo e nulla meglio questo, ma non è la soluzione ideale.
In ogni caso parliamo di fantascienza.
Confondi l’urbanistica con l’arte di costuire i presepi. Il chiosco delle granite ce lo metti?
C’è Stancampiano.
Guarda che il progetto del grattacielo Notarbartolo è noto da tempo e chiuso in un cassetto degli uffici regionali.
Il resto (strada + parcheggio + verde) dovrebbe essere in teoria in progettazione. Il comune l’ha battezzata radiale di collegamento.
In più ho messo solo la copertura della trincea.
A volte certi tuoi commenti non li capisco proprio, esattamente dove vuoi arrivare?
Parcheggi multipiano tutti fuori terra perche’ sotto passa il treno, ma sparsi, strada ampia,,pista ciclabile e spazi verdi, tutto in una volta e tutto assieme. Io ci metterei pure una centrale eolica. E pure le pecorelle, il fiume e la signora che lava il bucato.
Ma dai…
Le aree verdi sopra la ferrovia sono comparse nei rendering di Trenitalia e la radiale nei progetti del comune, ed in ogni caso vorresti lasciare una striscia di asfalto senza niente ai lati?
Lasciamo perdere che è meglio.
Io invece trovo che il progetto sia interessante, anche se bisognerebbe conoscerlo un po’ più nel dettaglio. Mantenendo il discorso sul piano meramente estetico, a me i grattacieli non piacciono molto. La mia non vuole essere un’osservazione assolutista. È solo una questione di gusti.
Ok devo mettere i sottotitoli. Sono i “parcheggi multipiano sparsi” che suscitano la mia ilarità. Ma sparsi come, a caso come granelli di sale espulsi dai buchi di una saliera? Oppure messi come le navi della battaglia navale? Il pastorello del caldarrostaio lo mettiamo?
Conosco il primo progetto e questa ultima versione. Io invece credo che il primo era perfettibile, al di la del grattacielo, che poi avrà nulla a che fare con il termine visto che al massimo si tratterà di 25 piani e i veri grattacieli superano i cento piani, al di la di questo aspetto puramente architettonico, credo che questa versione sia migliore per tanti motivi.
Innanzitutto per il fatto che questo immobile più importante si aprirà su una piazza, creando così una centralità nella centralità del progetto, regalando alla città uno spazio di qualità che il vecchio progetto non aveva.
Se guardiamo il volume del centro direzionale, ha una forma che include, determinando questo spazio “piazza” e credo che questo sia davvero interessante per la città.
Credo che poi tutto quello pensato in questa ultima versione, darebbe una maggiore sostenibilità economica al progetto, tenendo conto che solo l’apporto pubblico non basterebbe alla realizzazione del progetto, visto che ormai questo genere di progetti sono al 40% finanziati dal pubblico e il restante 60% arriva da capitali esterni.
Quindi tenuto conto di questo si devono considerare questo genere di apporti se davvero si conta di realizzare il progetto e questo comporta che si debba pensare alla residenza, al commercio e ai servizi a pagamento, oltre a quello puramente infrastrutturale.
Spero che il progetto cominci davvero ad alimentare il dibattito, anche quello politico, visto che siamo alla vigilia di nuove elezioni, mi piacerebbe che questo argomento cominciasse ad esser trattato dai vari candidati, insieme a quello importantissimo dei trasporti.
E per concludere, sono davvero deluso a leggere sempre lo stesso tipo di commenti di persone che riescono solo ad immaginare strade e parcheggi…
Ragazzi vi prego, viaggiate e rendetevi conto di dove i mondo stia andando, non commentate le cose senza senso, non dite che le facciate vitree sono brutte, altrimenti dovremmo pensare che dappertutto sono dei pazzi e degli irresponsabili e che solo noi abbiamo le vere architetture.
Ma avete visto la Palermo di cui stiamo parlando???… e semplicemente oscena, con quei palazzi degli anni 60 e 70 dalla squallida fattura…
Ben vengano le nuove tecnologie, ben vangano le sperimentazioni, ben vengano sopratutto le nuove tecniche di bio-achitettura, che da sole danno tanti spunti per la realizzazione delle architetture, considerando le potenzialità che abbiano noi, grazie al clima mite…
Quindi per favore, pensate prima di scrivere e non crediate di essere sempre i migliori come diceva il Gattopardo, i siciliani si sentono i migliori di tutti e questa loro convinzione li porta a negare qualsiasi possibilità di dialogo…
Ciao Cirasadesigner…. sono pienamente d’accordo quando dici che i palazzi anni 60 e 70 palermitani sono orrendi…. …..però mi permetto di dire che molte critiche che sono state fatte in questi commenti a certe costruzioni contemporanee (spesso in vetro e metallo) siano critiche ugualmente giuste…. ovviamente con questa considerazione non si vuole offendere quegli architetti che usano il vetro e il metallo in maniera VERAMENTE creativa ed originale, anzi, più in generale, in realtà non si vuole offendere proprio nessuno….ma devi riconoscere che ci sono in giro per il mondo architetti che usano il vetro e il metallo per nascondere una certa carenza di creatività….. e questo a mio avviso è un dato di fatto, esattamente come il fatto, da te giustamente ribadito, che molti palazzi degli anni 60 di Palermo siano tristissimi…….
Buona serata e in gamba!
P.S ….lo so CIRASADESIGNER che tu sei uno che sa fare bene il suo mestiere….
insomma, il nuovo sindaco, chiunque sia, deve abbracciare questo progetto, quello di un tunnel circonvallazione-porto che liberi la costa sud costa sud dal trafficoe permetta di pedonalizzarla realizzando piste ciclabili e tram, e quello delle green-ways.
Condivido: si tratta di un progetto più volte ventilato, ma sempre contestato durissimamente in nome di un preteso ambientalismo, come se i tir in superfici esiano invece profumati. Si parlava di un tunnel che dallo svincolo di via Belgio porterebbe al porto. Tu pensi ad un altro lato Brancaccio mi pare. Sono questi i progetti di sviluppo strategici.
farei untunnel su brancaccio e uno in zona viale francia (previsto dal piano regolatore), per chiudere l’anello della circonvallazione all’altezza del porto e liberare l’intero lungomare da auto e camion. strade come via sampolo, giafar o messina marine-crispi sono un inferno di smog. chiudendo la circonvallazione, e realizzando un paio di parcheggi collegati con tram o metro, passante e anello, si potrebbe rigenerare l’intero fronte a mare, con verde, piste ciclabili, linee tram, terrazze ecc. un grandissimo spazio sul mare da dedicare al tempo libero, alla balneazione, allo sport…
…..Punteruolorosso la tua lista è quasi perfetta…..e dico solo quasi perchè hai dimenticato la cosa più importante in assoluto: almeno una linea metro che attraversi in lungo tutta la città da via Messina marine, passando per la stazione centrale e poi quella Notarbartolo, fino alla zona di Mondello…. e una linea di questo tipo sarebbe a mio avviso una premessa fondamentale per fare diventare Palermo un Grande città!!!
….e di conseguenza se nella lista includiamo anche la linea metro, dovremmo scartare almeno due candidati sindaci: Orlando e Ferrandelli… Il primo perchè ha dichiarato pubblicamente, e con un certo orgoglio, che la metro non la farà mai….e il secondo perchè non parla mai di metro…..
P.S ….e come dovrebbe essere questa linea metro? Sarebbe meglio una Mal….ma anche una linea metro tradizionale sarebbe ben accetta…..
P.S Buona serata Punteruolorosso! Stammi bene! E buona serata a tutti!
orlando farebbe i tram, ferrandelli vuole solo potenziare i bus. cinquestelle pure. e ora non sono neanche più onesti.
Il progetto, di cui si parla da tempo, in fondo null’altro è se non un’idea di massima, e di questa stiamo parlando, e se ne è parlato in quella inutile cucina di brodo lento che è stato Expò.
In concreto, usciti dalla brodosità, sI potrebbe in effetti sostenere l’idea di un centro direzionale che rivitalizzi il tessuto cittadino in senso produttivo. Un centro direzionale che costituisca una cittadella/oasi tecnologica, verde ed efficiente, priva di auto, nel bel centro della kasba urbana (altro che parcheggi sparsi… e qui penso sorridendo a peppe2994).
Il fatto è che però in mancanza di un progetto organico e di una visione unitaria, l’unica cosa che rischia di venire alla luce è una pessima carreggiata stradale sopra il tunnel. In questo caso, meglio, lasciamo le cose come stanno.
Forse hai frainteso il senso di sparsi.
Per me significa semplicemente parcheggio sotto il dopolavoro ferroviario a Notarbartolo, parcheggio nell’enorme area di cantiere occupata dal cantiere Lolli, e parcheggio Imera (della quale si è parlato più volte e forse rientrerà come prioritario nel piano parcheggi secondo il bando della regione).
Davvero non capisco cosa ci sia da sorridere.
assolutamente d’accordo con te: privo di logicità .. oltre che folle: puntare tutto sul tram per il trasporto pubblico di una città di un milione di abitanti come Palermo è follia allo stato puro! E’ arrivato il momento che Orlando si metta da parte .. non ne possiamo più …
Riguardo a questi presunti progetti, anche un po’ faraonici, sono convinto si tratti sempre e solo di parole … non verrà fatto un bel niente! Ma certo, sognare è bello e non costa nulla …
Ciao Danyel….. in linea di massima condivido il tuo pessimismo….. perchè purtroppo spesso i politici sono più interessati ad essere rieletti che a cambiare realmente le cose… ….e oltretutto comprendo che viste le grandi promesse fatte dall’attuale sindaco 5 anni fa, e visti invece i magri risultati ottenuti, il pessimismo nasca spontaneo…. ma “per assurdo” prova a immaginare cosa potrebbe avvenire a Palermo se venisse eletto un sindaco che abbia veramente a cuore il destino di questa città… e prova a ipotizzare che quel sindaco potrebbe anche essere un urbanista o un architetto…. e magari non un architetto qualunque….ma uno di quelli ambiziosi e che amano il proprio lavoro…. beh…. a quel punto….. a quel punto anche un progetto simile, o magari anche più costoso, potrebbe diventare realtà….. ……chissà…. perchè no? Prima o poi la fortuna deve pur girare anche a favore di questa città, no?
E ti pareva che non si arrivava alla MAL ..ah ah ah 😉
Evidentemente è un argomento che sta a cuore a tutti… e che da solo potrebbe risolvere gran parte dei problemi di mobilità di questa città…
Si ma cambialo ‘sto disco ogni tanto…
errandelli è un vigliacco che i tempi del comitato di cardillo per il no-passante si schierò con chi non voleva l’opera, dicendo bugie. oggi ripete quelle bugie, dicendo che il tram farà abbattere gli alberi di via libertà. quindi liberi di votare un disonesto. fra i due preferisco orlando. i cinquestelle fanno ciò che dice la gente, e la maggior parte della gente dice stronzate. attenzione ai dipendenti del popolo e a quelli che obbediscono ai panormosauri.
se arrivasse un candidato migliore di orlando (un carta, un daverio, uno che faccia metro, tram, costa sud ecc.) lo voterò. nessun pregiudizio per chi abbia idee migliori di orlando. finora ne hanno di peggiori.
CArta non so m adiffido dagli accademici ed il doppio dagli accademici palermitani, tutti quelli ch eho conosciuto sono delle emerite nullità, anche se preciso che questo CArta non lho conosciuto.
Daverio, per citarlo, probabilmente non conosci di che sagoma stiamo parlando, quello che ha preso soldi da Cammarata per mettere il suo aulico copercho sopra le solite scelte di spartizione in occasione del Festino.
Su Ferrandelli, una nullità.
In effetti, la maggior parte dei professori universitari non ha mai svolto la professione che insegna. Nel caso specifico di Carta però, non dobbiamo dimenticare che è stato lui a trovare i finanziamenti per il rifacimento di piazza della Vittoria. Non posso giudicarlo come architetto ma è sicuramente in grado di sfruttare al meglio i canali di finanziamento europei.
Su Daverio è meglio stendere un velo pietoso. Era professore ordinario a Palermo, e sfido chiunque a dire di avere seguito direttamente una sua lezione 😉
Ragazzi non litigate fra di voi. Tanto lo sapete tutti benissimo che questo coso, questo Centro Direzionale Notarbartolo, non verrà mai realizzato. Non siate ingenui. Lo sapete come vanno le cose nella nostra città. Ancora per quanto tempo vi volete sciarriare per 4 immagini che rimarranno sempre su carta?
… nel caso specifico, su carta del professore Carta 😀
Nell’attesa che tornino la belle epoque e la Palermo dei Florio e dei Whitaker, forse un giorno, dopo tutto, potrà pur accadere, da pragmatico quale sono, partirei col risolvere almeno un enorme problema di viabilità ulteriormente amplificato dalla costruzione del terminal del tram alla Stazione Notarbartolo: la mancanza di alternative al ponte Notarbartolo . Occorre con assoluta urgenza creare almeno altri due collegamenti al di sopra della trincea e precisamente i prolungamenti della via Rapisardi e della via Almeyda… Se realizzassero questo sarebbe già un gran bel risultato. A maggior ragione se davvero dovessero realizzare la nuova linea di tram lungo via Notarbartolo… Poi il grattacielo e l’intera città di Berlino, compreso il Pil della Germania necessario per realizzare i nostri sogni, li portiamo pure a Palermo…comunque è bello leggere di cotanti sogni…però un piccolo consiglio: partire dal piccolo per realizzare qualcosa di grande non mi sembra poi così male. Certo condivido l’idea di tanti secondo cui sarebbe indispensabile una capacità progettuale ed urbanistica molto più ampia di quella mediocremente espressa negli ultimi 70 anni dagli amministratori indigeni…Saluti a tutti e buoni sogni
vedendo il video mi sorgono dei dubbi…si legge che il nuovo centro direzionale ha una superficie coperta di 6.700 mq, dovrebbero stare in questo edificio i 6.200 dipendenti regionali sparsi per la città di Palermo ?
Perchè se cosi fosse ognuno di loro avrebbe poco più di un metro mq a disposizione per lavorare.
inoltre riguardo i posteggi, quanti posti auto e quanti posti moto hanno previsto di realizzare ?